Le infezioni ospedaliere: cosa devi sapere.
Le infezioni ospedaliere rappresentano una sfida significativa per la comunità scientifica e per i pazienti, ma è fondamentale sapere che in molti casi è possibile ottenere un risarcimento.
Causa e origine delle infezioni ospedaliere
Le infezioni ospedaliere sono infezioni non presenti all’ingresso del paziente in ospedale, i cui sintomi e segni insorgono nel corso del ricovero traendo origine dalla presenza di microrganismi patogeni opportunisti in ambiente nosocomiale.
Fino all’inizio degli anni ’80, esse erano dovute principalmente a batteri gram-negativi (per esempio, E. coli e Klebsiella pneumoniae). Poi, per effetto della pressione antibiotica e del maggiore utilizzo di presidi sanitari in materiale plastico, sono aumentate le infezioni gram-positivi (soprattutto Enterococchi e Stafilococcus epidermidis) e quelle da miceti (soprattutto Candida). Tuttavia, recentemente, alcuni gram-negativi responsabili di gravi infezioni, come gli enterobatteri produttori carbapenemasi (CPE) e Acinetobacter spp., sono tornati molto frequenti in ambito assistenziale ospedaliero.
La maggior parte di esse interessa principalmente il tratto urinario (circa 35-40%), l’apparato respiratorio, le ferite chirurgiche e le infezioni sistemiche (sepsi, batteriemie).
Includono, in particolar modo, infezioni esogene trasmesse dall’esterno (persone, ambiente, igiene ecc..) e infezioni endogene causate da batteri presenti all’interno del corpo. Tra le cause troviamo:
- la progressiva introduzione di nuove tecnologie sanitarie può favorire l’ingresso di microrganismi in sedi corporee normalmente sterili (uso prolungato di dispositivi medici invasivi o interventi chirurgici complessi)
- l’indebolimento del sistema di difesa dell’organismo (immunosoppressione) o gravi patologie concomitanti. Anche l’età incide come fattore di rischio.
- la scarsa applicazione di misure di igiene ambientale e di prevenzione o controllo delle infezioni in ambito assistenziale.
- l’emergenza di ceppi batterici resistenti agli antibiotici, dovuta soprattutto all’uso scorretto o eccessivo di questi farmaci, che complica ulteriormente il decorso di molte ICA.
Le infezioni ospedaliere sono molto frequenti
Ogni giorno, almeno 1 paziente su 18 ricoverati in ospedali europei contrae una infezione nosocomiale e il paziente che ne risulta colpito ha un rischio maggiore di morte da 2 a 11 volte.
Le persone a maggior rischio di contrarre una ICA sono gli assistiti, il personale e i visitatori. Come le altre infezioni, a seconda del microrganismo, si trasmettono per contatto diretto, da persona a persona (soprattutto tramite le mani) o per via indiretta, mediante oggetti contaminati (come strumenti diagnostici o assistenziali, oggetti comuni) e via aerea (goccioline emesse durante la fonazione, gli starnuti o i colpi di tosse).
Alcuni dati importanti
Secondo il primo rapporto globale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, ogni anno in Europa:
- circa 4,1 milioni di pazienti restano vittima di una infezione ospedaliera
- si contano 16 milioni di giornate aggiuntive di degenza per ICA
- 37.000 sono i decessi attribuibili e 110.000 quelli per i quali l’infezione rappresenta una concausa
- oltre il 70% dei decessi sono attribuibili alla S.S.I. (Surgical Site Infection)
- Il costo approssimativo stimato è di 7 miliardi di Euro.
Il risarcimento del danno da infezione ospedaliera
Richiedere un risarcimento in caso di infezione nosocomiale, è un diritto di ogni paziente che viene leso, ma tale richiesta deve essere supportata da una attenta analisi delle singole situazioni.
Ogni struttura sanitaria ha la responsabilità di agire nel pieno rispetto delle regole di diligenza e prudenza qualificata nella natura delle prestazioni rispettando quindi protocolli di pulizia ed igiene, uso di dispositivi di protezione, smaltimento rifiuti, condizioni ambientali, controllo sullo stato di salute e sicurezza degli addetti e non.
In alcuni casi le schede tecniche del consenso informato raccolto risultano assolutamente carenti e al paziente non vengono fornite informazioni e chiarimenti su rischi e possibili complicazioni dell’operazione.
Se tali misure venissero correttamente adottate, il fenomeno delle infezioni correlate all’assistenza subirebbe un drastico ridimensionamento.
Il risarcimento è sempre correlato alla gravità dei danni biologici subiti, nonché alle ripercussioni e conseguenze sul paziente.
Nei casi di decesso il risarcimento spetta ai familiari, per la sofferenza della perdita del proprio congiunto e i danni patrimoniali correlati.
Oltre al risarcimento del danno, per la legge 210/1992, vi è la possibilità di ottenere un indennizzo da parte dello Stato. Si tratta di un beneficio economico concesso per motivi di solidarietà sociale e non di un vero e proprio risarcimento del danno. L’indennizzo è rappresentato da un assegno bimestrale vitalizio, dall’importo variabile a seconda della gravità delle conseguenze derivate dall’infezione.
CTP aiuta i pazienti e le loro famiglie a dar voce alla propria giustizia così da far valere i propri diritti. Contattaci e il nostro team di esperti sarà pronto a darti assistenza!