Grafologia: La Chiave per Comprendere la Psiche Umana
La nascita della grafologia
L’interesse per la grafologia ha origine già dal IV secolo a.C. quando il filosofo greco Aristotele intendeva la calligrafia come sintesi dell’elaborazione mentale e verbale. Nel II secolo d.C. lo storico romano Svetonio, descrisse alcune caratteristiche della grafia di Ottaviano Augusto, quasi a sottolineare la sua originalità in sintonia alla complessa e particolare persona dell’imperatore.
È nell’Ottocento, però, che la grafologia nasce come disciplina vera e propria. Nel 1875, l’abate francese Jean-Hippolyte Michon, infatti, pubblicò il primo manuale di grafologia “Système de Graphologie – l’art de connaitre les hommes d’après leurs écritures” associando, empiricamente, ad ogni serie di segni grafici ricorrenti, una connotazione individuale.
In Italia, nel 1905, Girolamo Moretti si avvicina e si interessa agli studi delle varie correnti francesi per pubblicare, nel 1914, la prima edizione del suo “Trattato di grafologia” e fondare la Scuola Superiore di Studi Grafologici di Urbino.
La grafologia come interpretazione della personalità
La possibilità di interpretare dalla scrittura la descrizione della personalità umana, nasce con la scuola grafologica morettiana che comprendeva l’aspetto somatico, morfologico ed espressivo.
La scrittura, infatti, superate le fasi dell’apprendimento, diventa un processo automatico, risultato delle risposte motorie ai neuroni, come “gesto grafico espressivo”. I meccanismi fisiologici che attuano il gesto grafico sono in correlazione con il sistema nervoso centrale e variano in conformità allo stato organico e alle modificazioni momentanee di ciascun sistema nervoso.
Ogni persona ha una propria grafia, differente da quella di ogni altro individuo, e, pur modificandosi nell’arco della vita, rimane costantemente in relazione con il proprio modo di scrivere. Il soggetto, infatti, sin dai primi anni di scolarizzazione, sceglie e sperimenta l’estetica dei segni, trovando quella che più lo “rispecchia”.
Importante per il grafologo è lo stato d’animo e le aspettative del soggetto nel momento in cui scrive, poiché, la leggerezza e la pesantezza, la felicità o il pianto incidono sul tratto. Il grafologo deve capire, quindi, lo stato di spontaneità o meno dello scrivente.
Da non sottovalutare è anche il simbolismo culturale collettivo e/o individuale, come ad esempio la lingua e le lettere o il tratto e il colore del foglio o della penna.
La grafologia della scuola francese
Gli aspetti più importanti da analizzare di una scrittura sono suggeriti dalla scuola francese.
La forma e la dimensione consentono di distinguere lo scritto maschile da quello femminile, così come il livello socio-culturale. Il grafologo dà inizialmente una valutazione generale dello scritto per stabilire se è regolare o irregolare, poi valuta le proporzioni della scrittura, delle parole, delle lettere, la personalizzazione delle forme, la vitalità del movimento, la pienezza delle forme e del tratto. La dimensione delle lettere è spesso correlata anche all’autostima personale. Allungare consonanti come “l”, “t” o “b” verso l’alto è indice di iperattività e di idee, mentre allungare la “p”, la “q” o la “g” verso il basso è riconducibile alla ricerca di gratificazione.
Dalla pressione e il tratto, il grafologo ottiene numerosi spunti sulla vita affettiva del soggetto; mentre la forma e l’estetica, propria di ogni scrittura, determinano la spontaneità e i valori individuali. Marcare o calcare la calligrafia significa grande energia, grinta e sicurezza.
Il movimento nasconde la capacità e la propensione o predisposizione alle iniziative personali. Interruzioni e continuità della scrittura attestano una maggiore o minore socievolezza ed indipendenza.
Anche l’orientamento della direzione e del verso in cui si scrive, sono importanti: se si tende a scrivere verso l’alto si deduce uno stato di entusiasmo, mentre una scrittura che tende al basso può indicare prostrazione; una scrittura sinistrogira, invece, manifesta egoismo, mentre quella destrogira significa partecipazione generosa. Una scrittura troppo appoggiata al margine sinistro del foglio è sinonimo di grande attaccamento al passato e alla famiglia; mentre la distanza dal margine destro rappresenta la spinta e propensione verso il futuro e il nuovo.
Da non sottovalutare è anche la disposizione della scrittura nel foglio e la chiarezza della lettura.
La grafologia della scuola italiana
La scuola italiana si approccia all’analisi grafologica attraverso tre momenti:
- La grafia viene inizialmente valutata nel suo insieme, per coglierne con un colpo d’occhio la struttura. Ci si riferisce qui a categorie generali come l’ordine/disordine, leggibilità/illegibilità, omogenerità/disomogeneità…
- L’analisi consiste nella rilevazione dei segni secondo la semiotica grafologica. Il grado di intensità o di presenza percentuale del segno viene misurato in centesimi (scuola marchesaniana) o in decimi (scuola morettiana). Nella scuola morettiana i segni vengono poi classificati come sostanziali, modificanti o accidentali (in riferimento alla loro importanza rispetto alla struttura della personalità) e come fautori, contrari, indifferenti (rispetto alla dinamica intrapsichica).
- I segni vengono studiati nella loro combinazione, ovvero nell’aggregazione in sindromi secondo il loro significato psicologico.
Effettuate le combinazioni nelle diverse aree psicologiche (capacità cognitive, funzioni esecutive, gestione degli impulsi, delle emozioni…), si effettua il profilo.
Grafologia e perizia grafica
La grafologia differisce dalla perizia grafica in quanto la grafologia si occupa della personalità del soggetto, mentre la perizia grafica (in ambito forense) è una comparazione scientifica della scrittura allo scopo di accertare la autenticità e la riconducibilità all’autore attraverso la valutazione di di documenti scritti, firme, disegni o altri elementi grafici. I nostri periti utilizzano diverse tecniche e strumenti per esaminare le caratteristiche della scrittura, come la forma delle lettere, la pressione della penna, la inclinazione e altre peculiarità stilistiche.
Le fasi principali di una perizia grafica includono:
- Raccolta dei Documenti: Raccolta di campioni di scrittura e documenti da analizzare.
- Analisi Comparativa: Confronto tra i documenti in esame e i campioni noti.
- Esame Strumentale: Utilizzo di strumenti scientifici.
- Relazione di Perizia: Redazione di un documento che espone i risultati dell’analisi e le conclusioni dell’esperto.
La perizia grafica è un campo altamente specializzato, e le conclusioni devono essere supportate da evidenze solide e metodologie rigorose. In ambito legale, le perizie grafiche possono avere un peso significativo nelle decisioni giudiziarie.
Qualsiasi siano le tue curiosità o informazioni su una calligrafia, non esitare a contattarci sul nostro sito. Gli esperti di CTP Italia studiano ogni aspetto grafologico e sono pronti a rispondere ad ogni tua richiesta.